copertina del libro

ATLANTIS

C'sir Principessa Shardana

Enzo Marciante
Marciante Creations 2007
Un'isola meravigliosa in mezzo al Mediterraneo d'Occidente, una Principessa a cui viene rubata la cassa del corredo...è l'inizio di un sogno-avventura nell'autentico Mondo Shardana, un salto nel tempo di tremila anni indietro indietro, la riscoperta di una splendida Civiltà dimenticata. Un'occasione per incontrare Ulisse al termine del suo peregrinare, soprattutto per riscoprire e restituire dignità al vero Mare Nostrum e al grande Popolo che ne era signore in un tempo antico, nel tempo più antico di tutti!

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Atlantide...in Sardegna???
Ho fatto un sogno....
Si, ma l'ho fatto per davvero, non per retorica. E' durato ben due anni...dura ancora.
Ne parlerò pian piano, è una cosa complessa quanto ricca d'emozioni: lo è stato per me, spero di comunicarle anche e di più a chi legge. Tutto comincia con una domanda un po' logora ma sempre attuale:
E Atlantide dov'era?
Il mito di Atlantide affascina da millenni soprattutto per l’incognita della sua collocazione geografica.
Una recentissima teoria, pensata dal giornalista Sergio Frau, la ipotizza nell’attuale Isola di Sardegna, colmando tra l'altro un vuoto sorprendente: il grande "buio" che imperava nel Mediterraneo Occidentale, niente di niente mentre in quello Orientale succedeva ogni cosa... grandi civiltà, grandi guerre, commerci e traffici di ogni tipo, perfino la nascita degli Dei, mentre da questa parte nulla, il silenzio della Storia almeno fino alle Colonie greche e poi al duello Roma v/s Cartagine.
La teoria nuova si fonda su alcune considerazioni geniali, del tutto inedite:
- Platone e altri storici della profonda antichità collocano con certezza Atlantide al di là delle Colonne d’Ercole.
- Mentre forniscono dati e notizie di estrema precisione sul Mediterraneo Orientale, sono apparentemente vaghi e confusi circa popoli e situazioni del Mediterraneo Occidentale…
- Descrivono le Colonne come passaggio insidioso e sconsigliabile per via di stagnazioni di vento, bassi fondali sabbiosi, plaghe desolate infestate da mostri che avviluppano e trattengono le carene impedendo di proseguire verso l’ignoto…
Risulta evidente la necessità di riconsiderare il posizionamento delle Colonne non certo a Gibilterra, profonda e larga spaccatura percorsa da violente correnti alterne, piuttosto al Canale di Sicilia tenendo conto che studi scientifici rigorosi certificano i fondali del Canale in quell’epoca come quasi affioranti, sabbiosi e molto estesi…
solo un breve tratto di acque libere tra Sicilia e costa Africana, pericolosissimo, da attraversare con cautela! Riportando le Colonne all’antica collocazione avviene di conseguenza il trascinamento di Atlantide al loro sbocco occidentale, all’Isola che con le sue 8.000 torri nuragiche ben si adatta a interpretare la mitica Isola Iperborea dei Tyrsenoi, i Costruttori di Torri Megalitiche per eccellenza.
Io, dopo lunghi pensamenti e un viaggio esplorativo in Sardegna ormai ne sono convinto, ci credo!
A questo punto mi sembra probabilissimo che agli occhi degli Antichi il limite del Mondo Civilizzato potessero essere alla chiusura d'occidente, all'estremo ovest, per dei greci quindi allo stretto e insidioso Canale di Sicilia ...ecco dove piazzarci delle belle Colonne, ecco il compito per Ercole!
Il dibattito è aperto....

Tartesso/Atlantis 1175 a.C.

La capitale di Atlantide, presunta Sardegna



Presento una mia ricostruzione di Tartesso, la capitale di Atlantide, realizzata in aderenza accuratissima alle dimensioni in "stadi" greci suggerite nel "Crizia", il celeberrimo Dialogo di Platone che ha dato il via al mito.
L'accenno di canale in basso a sinistra allude al canale di congiungimento della città al mare ( 50 stadi di lunghezza contro i 5 stadi di diametro dell'acropoli ).
Nell'ipotesi Sarda, presumo una collocazione dell'acropoli coincidente con l'attuale Castello di Cagliari, considerando l'antica linea di battigia del mare avanzata di alcuni km rispetto all'attuale, che della collina di Castello ne lambisce la base.
L'ipotesi di erosione violenta di tutto il tratto costiero sarebbe coerente con lo tsunami di proporzioni catastrofiche oltre l'immaginabile, lo "Schiaffo di Poseidon" delle leggende Omeriche che avrebbe sommerso e cancellato l'Isola, Atlantis o Scheria che fosse, sotto un mare di fango.
Le dimensioni del fenomeno, accettando per buona la teoria, sarebbero tali d'aver spinto una massa d'acqua marina di estensione colossale a percorrere la Piana del Campidano entrando da sud, dalla costa Cagliaritana, fino a sfociare a nordovest allo sbocco del Sinis, lasciando traccia nei celebri stagni dell'Oristanese.
Effettivamente i nuraghes presenti lungo il percorso risultano davvero completamente distrutti, a differenza dei confratelli del resto dell'Isola, erosi alla base con evidente sforzo di taglio ad andamento sud-nord....ed ancor oggi ricoperti da una cupoletta di fango che rende quelle torri in origine svettanti per 15/20 metri d'altezza, poco più che una traccia di poco emergente dal terreno pianeggiante circostante!
Sarebbe graditissimo il commento dei Sardi, in proposito...